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La Gefran in crisi? No, inverter

01 Apr 2011
Daniela F
Notizie

Il quarto trimestre2010 della Gefran è stato il migliore di sempre, sia in termini di ricavi sia di marginalità, ed ha quindi trascinato positivamente i conti dell’intero esercizio.

L’inizio del 2011 si appresta ad essere un esercizio positivo per la società di Provaglio d’Iseo (Brescia, che accanto al core business storico dei prodotti di sensoristica, e componentistica per automazione e azionamenti, ha avviato con successo la fabbricazione di inverter per gli impianti fotovoltaici.

Questo prodotto ha trainato il fatturato dello scorso anno, e per quest’anno non ci si attende più di 10 milioni di ricavi (15 nel 2010) per le incertezze normative che stanno sorgendo sul fotovoltaico. In prospettiva l’ingresso su un mercato su cui il settore energetico punta già da tempo (ad esempio la Germania e la Gran Bretagna), ma anche quello turco, e si spera nell’avvio di una politica «verde» in Cina, primo produttore al mondo di panelli fotovoltaici, un Paese in cui la Gefran ha già un impianto produttivo, aprono nuove possibilità di crescita. Al contrario, non conosce soste il core business, atteso in crescita per quest’anno del 10-15% (+5-6% invece la stima dei ricavi consolidati, tornando quindi sui livelli pre-crisi) con una marginalità complessiva che dovrebbe attestarsi sui livelli medi del 2010, valori comunque record perla società. Il balzo dei ricavi ha avuto ripercussioni sul circolante ed a seguire sul debito, salito nel 2010 da 11 a 18,7 milioni: una situazione che ora si è normalizzata ed infatti già nel 2011 si attende un calo dell’indebitamento finanziario.

La Gefran, in Borsa, passa di mano al valore patrimoniale di 69 milioni, con un multiplo sui profitti di 9 volte ed un dividendo yield, ovvero al rapporto dividendo-prezzo che corrisponde al rapporto tra l’ultimo dividendo annuo per azione corrisposto agli azionisti (sui 15 centesimi di dividendo cash che sarà staccato il 16 maggio) del 3,2%, a cui si aggiunge l’assegnazione gratuita di una nuova azione ogni 50 possedute.

Fonte Borsa & Finanza

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