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La concorrenza è ancora immatura e frena i vantaggi del libero mercato dell’energia

09 Lug 2011
Daniela F
Analisi Tecnica, Macroeconomia

Al netto delle imposte, i prezzi sarebbero allineati alla media europea, ma la  Bolletta diventa più pesante dopo l’aggiunta delle tasse. È per le necessità del fisco, che finiamo a pagare il gas più caro d’Europa, mentre sull’elettricità pesa un differenziale strutturale che ultimamente ne riduce leggermente il costo. L’energia penalizza gli italiani intorno al 25%, si garantiscono sconti a chi consuma poco, ovvero ai nuclei familiari più piccoli, che in casa hanno la potenza del contatore limitata a 3 KW.

Ma si rifanno sulle classi intermedie, che sono le famiglie che hanno necessità di consumare di più, ma anche imprese di piccole o medie dimensioni, per assicurare prezzi sostanzialmente allineati all’Europa solo alle imprese più grandi, che sono in grado di contrattare le condizioni migliori.

Anche nella relazione annuale dell’Authority dell’ernergia conferma queste manovre e raccontano delle famiglie italiane, che pagano per le forniture di gas prezzi superiori alla media europea, colpa delle imposte, al netto delle quali i prezzi sono allineati alla UE.

Guido Bortoni spiega che nel 2010 il prezzo italiano del gas al netto delle imposte per un consumatore domestico si è collocato su livelli in linea con la media europea per tutte le classi di consumo, con scostamenti intorno al 5%. Il prezzo del gas per le utenze domestiche si è collocato a un livello superiore rispetto al prezzo medio europeo, solo se calcolato al lordo delle imposte, con scostamenti maggiori per coloro che hanno i consumi più alti.

L’Authority per l’energia, per quanto riguarda l’’elettricità, conferma che sono penalizzate le famiglie che consumano di più, con «prezzi lordi dell’energia elettrica più elevati della media europea, del 12,3% al lordo imposte, anche se ultimamente c’è stato un decremento di circa il 4%.

Peggio va per le piccole imprese, che non hanno forza contrattuale, né possibilità per ottenere dai fornitori le migliori offerte. Ed ecco che in generale le nostre imprese hanno pagato l’energia nel secondo semestre 2010, pagando prezzi superiori alla media europea per tutte le classi di consumo.

Così per arrivare ad ottenere l’energia, Bortoni, relaziona al Parlamento che senza nuove infrastrutture il Paese avrà un ruolo marginale Gas. Essendo la risorsa meno cara, non abbiamo scelta, bisogna investire nella rete: Servono rigassificatori e metanodotti di collegamento con i siti di produzione.

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