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Banche, ecco le possibili nuove norme su trasparenza c/c e linguaggio standard

10 Mag 2013
Giuseppe T
Banche

UE pensa a nuove norme trasparenza c/cIl commissario al Mercato interno, Michel Barnier, insieme al rappresentante dei consumatori, Tonio Borg, hanno proposto un pacchetto di nuove norme, che la Commissione UE potrebbe presto trasformare in direttiva. Si tratta di misure tese a rendere più trasparente il rapporto tra banche e clienti e ad accrescere la concorrenza tra gli istituti, consentendo al contempo a più persone di potere accedere all’apertura di un conto bancario. In nome della trasparenza, tutti gli istituti europei potrebbero essere presto chiamati a predisporre una lista dei primi venti servizi offerti, che ricoprano almeno l’80% delle attività. Lista, che il governo dello stato membro dovrebbe poi presentare a Bruxelles entro sei mesi. E al fine di rendere comparabili le tariffe e i servizi tra le banche, in ciascuno stato UE potrebbe essere obbligatorio un sito internet indipendente, in cui vengano inseriti i dati relativi alle varie offerte in ambito nazionale.

Le banche potrebbero anche dovere trascrivere la documentazione relativa ai servizi al cliente in una terminologia standard impartita dalla Commissione, al fine di consentire più agevolmente al cliente di comparare le tariffe e le condizioni contrattuali sia all’interno di uno stato che tra istituti di stati diversi.

Sarebbe, poi, sempre possibile trasferire un conto da una banca a un’altra e se il trasferimento avviene verso un istituto dello stesso stato, esso dovrebbe avvenire in un lasso di tempo massimo di 15 giorni. Massimo 30 giorni, se si ha verso una banca di un altro stato.

Mai il cliente dovrà essere chiamato a sostenere un onere relativo a un disguido della banca. Sarà quest’ultima a doversene fare carico. Infine, la proposta di Barnier mirerebbe anche a rendere possibile un conto-base, su cui il cliente potrà farsi accreditare lo stipendio, i bonifici, da utilizzare per il pagamento delle bollette e per il prelievo bancomat, ma senza linee di credito e la possibilità di uno scoperto. Si ipotizza anche la possibilità di obbligare gli istituti a consentire al cliente di aprire un conto estero transitorio, per sostenere la mobilità trans-nazionale, specie dei giovani, come nel caso degli studenti Erasmus.

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