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La nuova era del gas naturale

14 Dic 2011
Daniela F
Analisi Tecnica, Macroeconomia

 L’Energy Information Administration (EIA), un’unità del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, continua a lottare con la distinzione tra riserve e le riserve estraibili. Il primo è il volume di gas indicato da prove sul campo e da analisi. Il secondo è il quantitativo di gas disponibile per l’estrazione impiegando i metodi attuali, “estraibile” si riserva solo al volume di gas da estrarre in base anche alle condizioni di mercato.

In molti sostengono che l’EIA avrebbe rivisto al ribasso la stima del potenziale degli Stati Uniti sulle riserve di gas  naturale, decidendo di accettare l’indagine più recente della US Geological che le riduce al solo 20 per cento le riserve estraibili.

Le stime attuali mettono non più del 20 per cento delle riserve conosciute come “estraibile”. Mentre le tecnologie continuano a migliorare, la cifra delle risorse estraibili potrebbe anche crescere. Per ora, la stima è in linea con la maggior parte degli studi.

L’iniziativa statunitense di aumentare l’esportazione di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti verso l’Europa e l’Asia ha messo alcune aziende sotto i riflettori. Cheniere è certamente una di queste. Cheniere è sia l’azienda pionieristica delle esportazioni di GNL quanto la partnership di controllo della compagnia terminale Passo Sabine sul Golfo del Messic, al confine tra Louisiana e Texas.

Il GNL è un rimedio importante per la sovrabbondanza di produzione di gas di americani e canadesi, che correrebbe il rischio di una sovra-saturazione del mercato e dei prezzi. L’esportazione del gas, invece, con una crescente domanda internazionale, regala la prospettiva di migliorare effettivamente la redditività per i produttori di gas del Nord America, anche se la domanda interna di energia dei paesi produttori non è più al passo con la loro offerta sempre in aumento. In questo modo, i produttori statunitensi e canadesi stanno semplicemente seguendo parallelamente l’evoluzione già in atto con i grandi produttori in Australia, in Nuova Guinea, in Russia e, soprattutto, in Qatar – il primo produttore di gas al mondo – di esportare la produzione di GNL che non vendono sul mercato interno.

Non più tardi di cinque anni fa, si parlava di importazione di GNL negli Stati Uniti. Ora con lo shale gas, le fonti non convenzionali stanno fornendo sempre più gas. Il problema ora è come esportare il gas in eccesso.

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