Con 38 voti a favore, due contrari e un astenuto, il consiglio provinciale di Milano ha deliberato l’asta per la quota del 14,56% della Provincia in Sea, la società che gestisce gli scali aeroportuali di Milano Linate e Malpensa. Il bando parte oggi e la gara rimarrà aperta fino al 27 dicembre. Il prezzo di base è di 4,40 euro per azione, per una cifra complessiva di 160 milioni in favore di Palazzo Isimbardi.
In soli 20 giorni, quindi, la giunta Podestà dovrà trovare un acquirente, dopo che è stata annullata l’IPO, che sarebbe dovuta iniziare due giorni fa a Piazza Affari.
La Provincia ha una forte necessità di cedere la quota in suo possesso, perché le servono 83 milioni di euro per rispettare il patto di stabilità. Pare che al momento l’unico soggetto realmente interessato sarebbe F2i, già azionista Sea al 29,75% e che si era fortemente battuto contro la quotazione in borsa.
Se F2i di Vito Gamberale dovesse acquisire anche il 14,56% in mano alla Provincia, salirebbe al 44% della società, di fatto ridimensionando il peso del Comune di Milano, che con il 56% è di gran lunga azionista di maggioranza, ma che sarebbe costretto a co-decidere su questioni importanti, quale una futura IPO, ad esempio.
Sulla vicenda dello stop al listing indaga la Procura di Milano, ma senza ipotesi di reato o soggetti iscritti nel registro, mentre la Consob intende verificare se la mancata IPO sia stata dovuta alle avverse condizioni del mercato o all’atteggiamento ostruzionistico del fondo F2i.