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Il dietrofront dei tagli sull’ASPI

24 Apr 2012
Daniela F
Borsa

Marcia indietro nel disegno di legge di riforma del lavoro in merito al finanziamento dell’Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego) dopo le polemiche sul taglio delle esenzioni dal ticket sanitario per disoccupati e familiari a carico con reddito inferiore ad 8.263,31 euro (articolo 64 del Ddl) , per prestazioni di diagnostica strumentale, di laboratorio e specialistiche.

Uno dei cardini della riforma del lavoro era l’assicurazione sociale per l’impiego (Aspi) che sarà attiva già dall’anno prossimo. L’Aspi dovrebbe coprire tutti i contratti a tempo determinato, anche quelli dei più giovani, degli apprendisti e degli artisti, a patto che rientrino nei due anni di anzianità e in almeno 52 settimane nell’ultimo biennio,  e sostituire la mobilità.

Le modifiche sono state inserite nella riforma del lavoro per ampliare la platea di beneficiari dei trattamenti di sostegno al reddito, ma, a fronte delle proteste, il Governo si dice pronto a correggere il tiro: il Ministro del Welfare Elsa Fornero ha fatto sapere che si tratta di un refuso, i disoccupati saranno ancora esentati dal pagamento dei ticket sanitari. “L’esenzione sarà ripristinata nel ddl di riforma del mercato del lavoro tramite emendamento del governo” – si è infatti affrettato ad affermare il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in una nota.

Altre rassicurazioni sulla riforma del lavoro arrivano anche per le PMI, per voce del presidente di RETE Imprese Italia, Marco Venturi: «il ministro Fornero mi ha dato assicurazioni su alcuni temi come quello dei contratti a tempo determinato per la stagionalità (ad esempio nel Turismo) rispetto all’apprendistato, al costo dell’Aspi, al lavoro intermittente e alla burocratizzazione. Sono punti che rischiavano di essere messi in discussione: spero che, a questo punto, questa parte resti stabile».

 

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Aspi, disoccupati, riforma del lavoro



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