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Unicredit: no ad aumento di capitale e 2011 sarà l’anno della svolta

19 Apr 2011
Pierluigi C
Società Quotate Italia

Il 2010 e’ stato un anno difficile, “ma le azioni che abbiamo intrapreso stanno gia’ dando risultati soddisfacenti e sono certo che il 2011 sara’ l’anno della svolta per Unicredit”.

Lo afferma l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, intervistato dal Sole 24 Ore, spiegando che “il peggio della crisi e’ alle spalle e credo che noi siamo il gruppo bancario europeo con il maggiore potenziale inespresso. Lo dimostrano i dati del primo trimestre che evidenziano un buon andamento dell’area investment banking e una ripresa sensibile dell’attivita’ commerciale anche in Italia, dove tra l’altro si conferma la discesa del costo del credito”. Inoltre, spiega Ghizzoni, “per noi un rialzo dei tassi dell’1% vale 300-400 milioni di utile in piu'”.

In Italia c’e’ gia’ una svolta, “sul retail non siamo secondi a nessuno sul lato dei ricavi. E intendiamo agire sui costi, non solo attraverso i tagli -prosegue l’a.d.- ma anche con un’ottimizzazione dei processi”. Continuano poi ad essere elemento di traino la Germania e l’est europeo: l’espansione a est e’ stata “una scelta strategica fondamentale per Unicredit -afferma Ghizzoni- di cui va dato merito ad Alessandro Profumo”. Per quanto riguarda Ucraina e Kazakhstan, dove le attivita’ non vanno al meglio, “stiamo lavorando per riorganizzare le banche”

“Noi con gli stress test andiamo via lisci” ha poi affermato l’a.d., sottolineando che la banca non procedera’ a ricapitlizzazioni prima degli stress test di giugno: “per ora e’ no. Punto”.

Tuttavia “a fine anno e’ evidente che faremo nuove valutazioni quando il quadro regolamentare sara’ completo. Non sappiamo se saremo inclusi tra le Sifi, ne’ quali saranno i target richiesti in termini di capitale e di liquidita’”

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