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Cassa Depositi e Prestiti: allo studio un nuovo fondo per le infrastutture

25 Mar 2011
Daniela F
Notizie

La Cassa Depositi Prestiti sta cambiando veste ed è la vera leva per Tremonti. Ieri il numero uno della società pubblica, Giovanni Gorno Tempini, ha confermato che la CDP (finanziamenti pubblici per enti locali) ha allo studio «un fondo nel greenfield», ossia nelle infrastrutture ancora da realizzare che andrebbe ad affiancarsi al F2I (Fondo per le Infrastrutture).

In questi giorni il Tesoro sta mettendo a punto il National Reform Plan, (Piani per la riforma nazionale) il documento che l’Italia dovrà consegnare alla Commissione europea entro la fine di aprile nel quale indicherà le leve attraverso le quali intende perseguire i suoi programmi di sviluppo. La Cassa dovrebbe avere un ruolo fondamentale nella strategia che si intende sottoporre a Bruxelles.

A partire proprio dal nuovo fondo per le infrastrutture greenfield, le basi per l’avvio dell’operazione, sono già state gettate con il decreto Milleproroghe, dove è stata inserita una norma che autorizza il Tesoro a costituire una Società di Gestione Risparmio, SGR, finalizzata alla gestione di fondi comuni di tipo mobiliare, riservati a investitori qualificati che perseguano tra i loro obiettivi la realizzazione di nuove infrastrutture sul territorio nazionale.

Il piano, è quello di operare sulla falsariga del fondo d’investimento per finanziare lo sviluppo delle piccole e medie imprese costituito dal Tesoro insieme ad ABI ed a Confindustria, finanziato grazie alla CDP ed a quattro banche italiane. Nel caso delle infrastrutture, tuttavia, la SGR dovrebbe nascere su input solo di Tesoro e della CDP, mentre tra i soggetti finanziatori potrebbero esserci anche fondi sovrani come quello di Singapore o cinesi. La dote da raccogliere sarebbe di almeno un miliardo e la durata del fondo dovrebbe essere di 30 anni. «È pacifico che il fondo possa avere un ruolo in settori strategici. Questo già avviene ad esempio per Terna. Èun tema fluido», ha risposto Gorno Tempini a chi gli chiedeva se la CDP potesse intervenire nelle partite “calde”, con riferimento anche a Parmalat, dopo la nuova offensiva francese sulla società italiana.

II fondo greenfield, tuttavia, è solo una delle operazioni allo studio della Cassa per rimettere in moto l’economia del paese. Accanto alla classica mission del finanziamento degli enti, si inseriranno nuovi obiettivi. Per quanto riguarda il sostegno alle imprese, la CDP opera già attraverso il Fondo Italiano d’Investimento ed insieme alla Sace, assicurazione del credito, protezione degli investimenti, cauzioni e garanzie finanziarie, per il finanziamento dell’internazionalizzazione.

Questo prevede un ruolo più attivo nel sostegno delle imprese italiane che operano all’estero. In pratica la CDP dovrebbe presentarsi direttamente nelle gare estere per acquisire commesse grazie alla sua massa critica, ovvero appalti che poi dovrebbe poi girare direttamente ad imprese italiane. Questa è un’idea che da tempo Giulio Tremonti auspica per la ripresa.

Fonte MF

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