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The Economist: L’economia in Italia. Può fine finalmente l’immobilismo in Italia?

25 Lug 2011
Daniela F
Macroeconomia

Il governo di Silvio Berlusconi approva la un bilancio di austerità a tempo record, ma basta per la ripresa?

Non è semplice per una nazione, in parlamento, riuscire ad approvare una finanziaria, in soli sette giorni, ma il 15 luglio ci è riuscito il governo guidato da Silvio Belrusconi, quando alla Camera dei Deputati hanno votato un piano di austerità.

Così i legislatori in Italia hanno raggiunto questo obbiettivo; dimostrando che in caso di necessità, nonostante la normale lentezza in cui si muovono i sevizi pubblici, gli italiani sanno muoversi con rapidità.

Con gli investitori che si rifiutavano di acquistare le loro obbligazioni, gli italiani si sono sentiti costretti ad agire con estrema velocità, per mostrare ai mercati, che un piano che molti non credevano possibile attuare all’inizio, sarebbe stato possibile, senza dilungarsi troppo in Parlamento.

In realtà è stato incrementato l’impatto previsto, con la riduzione del disavanzo fino a quasi 48.000.000 €.

Tuttavia rimangono dubbi sulla finanza pubblica italiana. Infatti oltre 42.000.000.000 € delle nuove misure sono state rinviate dopo il 2013, quando ci saranno nuove elezioni, e che quindi saranno compito del prossimo governo.

Nonostante ciò è pronta la risposta del legislatore a proposito di una crisi che aveva cominciato ad aleggiare in Italia, spaventando i leader europei, ma sembra che abbia vinto l’Italia dandosi anche respiro.

Il 20 luglio il divario del rendimento delle obbligazioni di riferimento tra Italia e Germania è sceso al di sotto di tre punti percentuali, anche se è rimasto ancora elevato.

La questione principale per l’Italia, sostiene l’Economist, è se la sua fiacca economia ricomincerà a vivacizzarsi, anche se ciò dipenderà dall’effetto del nuovo bilancio.

Comunque “The Economist” non ritiene che il governo Berlusconi abbia creato un credo economico riconoscibile, ritenendolo deludente. Sempre secondo “The Economist” il governo avrebbe dovuto facilitare liberalizzazioni e privatizzazioni, ma il governo non era d’accordo con queste iniziative, così Berlusconi ha dovuto soprassedere.

Il giornale fa capire che non ritiene valide tutte le riforme, denigrando il nostro paese dicendo che è sull’orlo del fallimento dicendo che persino gli altri leader europei sono spaventati dall’eventualità che l’Italia fallisca.

Dall’America arrivano in continuazione notizie fallimentari sull’Europa, dai giornali e dalle società di rating. Tenendo conto che persino per quanto riguarda la Lehman Brothers, nessuno in America ha neanche sospettato la possibilità di fallimento, fa molto sorridere che gli Stati Uniti siano sono un paese con la data di scadenza molto vicina, e più questa si avvicina, più diventano aggressivi nei confronti altrui.

Un giornale di economia definisce l’Italia come una nazione con un debito elevato e con un problema cronico di crescita, tuttavia è ancora uno stato solvente, così come i cosiddetti paesi PIGS, Portogallo, Islanda, Grecia e Spagna, che seppur in difficoltà, restano solventi. Gli Stati Uniti, invece, hanno visto il Massachusetts dichiarare fallimento, e loro stessi potrebbero rischiare di fare altrettanto entro il 2 di Agosto. E basta prendersela con l’Italia.

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