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Borsa: una settimana di pura follia, basta con la speculazione?

16 Lug 2011
Pierluigi C
Banche, Borsa

Sette giorni esatti da quel venerdi’ nero che ha affossato piazza Affari e dopo una settimana di montagne russe, restano alte la volatilita’ e l’incertezza sul listino milanese. Le turbolenze che stanno interessando anche gli altri mercati azionari stanno scalfendo il sentiment degli operatori mentre non mancano importanti appuntamenti in agenda.

L’attenzione degli investitori sara’ rivolta ancora all’Italia, dove e’ atteso il voto di fiducia della Camera sulla Manovra gia’ approvata ieri dal Senato, e alla pubblicazione dei risultati degli stress test sulle banche dopo la chiusura dei mercati. L’Eba (European Banking Authority) pubblichera’ una lista degli istituti che non hanno superato i test e maggiori informazioni sull’esposizione di tutte le banche verso i titoli di Stato. Per l’Italia gli istituti partecipanti sono Unicredit, Intesa Sanpaolo, B.Mps, B.Popolare e Ubi B..

“Tutte le banche secondo noi supereranno lo stress test in quanto manterranno un Core Tier 1 ratio sopra il 5%”, affermano gli esperti di Equita Sim che stimano un impatto negativo (differenza fra Core Tier 1 ratio 2010 e Core Tier 1 al 2012 nello scenario avverso) a livello di settore di 93 bps, con perdite cumulate pari 5,7 mld. A livello di singola banca, Equita vede i seguenti impatti: Unicredit -106 bps, Intesa Sanpaolo -75 bps, B.Mps -101 bps, B.Popolare -97 bps e Ubi B. -126 bps. Anche per gli esperti di Intermonte e’ atteso un superamento degli istituti italiani agli stress test.

Secondo un operatore contattato da MF-Dowjones sull’azionario “restiamo abbastanza prudenti in questa fase e riteniamo che la crisi che stiamo vivendo e’ una crisi sistemica, perche’ coinvolge circa il 40% dei Paesi europei, non e’ solo un problema italiano. Causa scatenante di questa tensione sui mercati – ha precisato l’esperto – e’ stata il mal funzionamento e il ritardo con cui L’Unione Europea ha reagito. L’ombrello protettivo che doveva sostenere gli Stati nella causa comune di condivisione e crescita, e’ stato rotto dalle posizioni forti assunte della Germania e dell’Olanda. Infine e non ultimo d’importanza, ha inciso la politica monetaria della Bce che con la sua manovra restrittiva non ha sostenuto i mercati”.

Secondo il parere di Lorenzo Covolan di Shine Sim “e’ meglio aspettare e stare abbastanza fuori dall’Italia. Quando ci saranno maggiori regole sul mercato e piu’ crescita per il Paese, ritornera’ l’interesse degli investitori sull’azionario italiano. Ora prediligerei la Germania per una sicurezza maggiore, in particolare mi posizionerei sui titoli a reddito fisso. Il discorso Italia potrebbe diventare interessante nel breve termine, sebbene si resta in attesa del varo della Manovra che a mio parere sembra essere piu’ un ‘tappo’ per coprire la falla di una nave che sta affondando che non un decisivo strumento correttivo. Il problema e’ che fin quando non scenderanno gli spread con il Bund – ha precisato l’esperto – l’Italia si trovera’ a pagare tassi d’interesse esorbitanti su un debito pubblico gia’ elevato”.

fonte dati MF-DJ

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