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Dollari e mercati

23 Set 2011
Daniela F
Macroeconomia

Gli investitori hanno venduto i propri beni percepiti come “a rischio” fuggendo dal dollaro ritenuto maggiormente a rischio finendo ai titoli di Stato ritenuti più stabili. La Fed ha aumentato la quota di buoni del Tesoro a lungo termine, portando il suo portafoglio a 400,000 milioni di dollari con scadenza giugno 2012. 

Quella che è stata denominata “Operation Twist”, è incominciata nel momento in cui si sono notati significativi rischi al ribasso dell’’economia globale. La Fed ha anche osservato che le tensioni sui mercati finanziari globali, sono avvenute in riferimento alla crisi dell’Europa a causa del debito sovrano.

Tutto ciò è avvenuto a causa della produzione in Cina, che ha anche contribuito ai timori rallentamento sul mercato nazionale. Questo aggiunto ai cupi umore dovuto alla mancanza di progressi apprezzabili nel contenere la crisi del debito in Europa, che ha pesato sui mercati globali per mesi.

Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso le contrattazioni al ribasso, con un ribasso di 433 punti, pari al 3,9%, a 10691, il giorno dopo un ribasso di 284 punti. Lo Standard & Poor 500-indice azionario ha perso 42 punti, pari al 3,6%, al 1124 e l’orientamento tecnologico Nasdaq Facendo un analisi composita c’è stato una riduzione di 94 punti, pari al 3,7%, al 2443.

Alan Valdes, direttore del trading floor al Securities DME ha fatto sapere che gli investitori . “Stanno vendendo letteralmente tutto è stata la consapevolezza che le cose non stanno migliorando, che ha spinto gli operatori interessati alla vendita. Stanno vendendo sia l’oro, che il rame, tutto”.

Le borse europee hanno avuto una chiusura nettamente inferiore. L’Europa Stoxx 600 è sceso del – 4,6% a colpire il livello più basso in oltre due anni di trading intraday. Le borse asiatiche hanno avuto un forte calo, con la borsa cinese di Shanghai che ieri ha perso il 2,8%, dopo la notizia che l’attività manifatturiera in Cina ha subito una contrazione della crescita nel mese di settembre. Mentre l’indica di Hong Kong, l’Hang Seng è sceso del 4,9%.

Bob Worthington, presidente di Fondi Hatteras ha detto che “I problemi esistenti sia negli stati uniti che in Europa, inerenti all’economia, non sono stati risolti negli ultimi due o tre anni. Due bolle di credito sono scoppiate, ma quando scoppiano, richiedono molto tempo, per qualsiasi economia per risolvere davvero i problemi “.

Gli investitori inoltre hanno ammassato dei buoni del tesoro, spingendo verso il basso rendimento del benchmark a 10 anni nota per la più bassa dal 1940.

Ciò che preoccupa maggiormente è la dichiarazione in un’intervista concessa al Financial Times, di Mohammed El-Erian, amministratore delegato di Pimco, gestore del maggiore fondo obbligazionario al mondo, ha lanciato l’allarme: le banche francesi rischiano di far piombare l’Europa in recessione. 

 

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a rischio, Dollari e mercati, indici di borsa, titoli di stato



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